I ricordi sono quelli che mi hanno fatto tornare bambina, ricordare mia mamma che pazientemente mi insegnava a gestire i ferri, così lunghi ma nello stesso momento così curiosi e i gomitoli di quella lana, soffice, colorata e divertente.
Avevo 10 anni quando ho cominciato a giocare con ‘diritto’ e ‘rovescio’, a divertirmi a disfare il lavoro fatto perchè mia mamma scovava errori e buchi poco simpatici. Così, tra una risata ed una carezza, nascevano i miei primi lavoretti, semplici ma molto carini.
Dopo anni di studi, viaggi, scambi, ho voluto continuare questa tradizione portata avanti dalle mani di una mamma capace di realizzare capi interi, con i quali mi ha cresciuta.
La creatività e l’armonia delle mani mi hanno portato a ritrovare quei ferri, uncinetti, spilloni, un po’ usurati, un po’ arrugginiti che venivano gelosamente custoditi in una vecchia cassapanca di legno.
E’ stato piacevole ritrovare quella disinvoltura nei gesti delle mani che da sole creavano punto dopo punto, maglia dopo maglia un lavoro quasi dimenticato.
Come per magia gli anni passavano, amiche aspettavano bambini, familiari mi chiedevano di vendere quello che producevo, amici di amici si informavano su ciò che facevo, insomma mi resi presto conto che quello che creavo riscuoteva un gran successo.
Creare, inventare, sperimentare, colorare, accostare, scomporre, personalizzare sono le mie emozioni che cerco di trasmettere sempre in ogni lavoro che faccio.